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  • Chi l’avrebbe detto che noi europei avessimo qualcosa da imparare dai bambini e dagli educatori del CIAD?
    Ricordate la campagna per la riforestazione? Da noi qualche alberello piantato qua e là e poi abbandonato. Anche le manifestazioni pubbliche per la piantagione di alberi si sono risolte in una breve passerella con poche piantine messe a dimora da un’impresa specializzata in un’aiuola spartitraffico.  
    Il “Report” redatto in maniera esaustiva e professionale in giugno 2020 dalla “Federazione Banche dei Cereali del Guera”, dove opera p. Martellozzo, ci lascia stupiti e ammirati.
    Ben 40 tra villaggi e scuole sono stati coinvolti nel periodo 2018-9, dalla preparazione del terreno per la nascita e lo sviluppo delle piantine, alla loro messa a dimora in un ambiente avverso, avvolte in una protezione dagli animali selvatici, al loro continuo monitoraggio e manutenzione per verificarne lo sviluppo.
    Dei 12.628 alberelli piantati nell’assolato e desertico territorio, ben 7.731 hanno resistito e stanno crescendo, pari al 61,22 %.
    Un successo, un’azione concreta per affrontare Il dramma della deforestazione con le sue tragiche conseguenze, là dove questo problema è vissuto e sentito nel profondo e non è un semplice slogan. Grandi e piccoli, tutti coinvolti, in un progetto che guarda al futuro anche in questo difficile momento.
    Leggi il “Report” completo Rapport suivi et evaluations des plantations

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  • “Una realtà indispensabile nell’economia locale”: così la rivista “Popoli e Missione” della CEI ” , nel numero di Maggio, definisce le “Banche dei Cereali”.
    Particolare attenzione suscita questa iniziativa di p. Franco per il sorprendente successo con 350.000 beneficiati.
    Alcuni passi di “Banche dei cereali contro fame e usura”:
    “In Ciad, dove padre Franco Martellozzo, gesuita, opera da 53 anni, si è diffusa una rete di banche per cereali. Ad oggi sono riunite in una federazione che ne conta 346, per un totale di circa 35mila aderenti ed il beneficio di 350mila persone.
    Ma il progetto continua ad espandersi, proprio dove i raccolti sono molto più preziosi dell’oro.

    Ormai le “Banche dei cereali” sono una realtà più che avviata, apprezzata e indispensabile nell’economia locale. I risultati sono sotto gli occhi di tutti con un evidente riequilibrio dei prezzi dei cereali, un miglioramento della produttività attraverso l’introduzione delle macchine a trazione animale, una selezione accurata delle sementi e un’efficace formazione dei contadini.
    La costruzione degli edifici destinati a diventare banche dei cereali è anche occasione di sviluppo di nuove tecniche produttive e di convivenza fra fedi ed etnie diverse.”
    Scarica l’articolo completo  Banche Cereali su P e M- maggio-2020
    Scarica la rivista di Maggio
    Popoli e Missione – maggio 2020

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  •   Affrontare l’emergenza senza dimenticare i poveri del Sud del Mondo.
    Per non essere travolti dall’epidemia, sensibilizzazione e prevenzione innanzitutto.  In Ciad  si moltiplicano i centri di formazione per produrre la varechina, potente disinfettante: all’ospedale di Mongo, nei centri di Korbo, Koubo, Bitkine, Dadouar, Niergui, mentre si avvia la produzione in loco di mascherine e indumenti di protezione.
    Con la chiusura delle scuole anche la gioventù si è organizzata in piccoli lavori mentre i più piccoli vengono indirizzati a costruire oggetti in argilla.
    P. Franco Martellozzo è in prima linea, assieme alle strutture di Aura Caritas , al vicariato apostolico di Mongo, alla fondazione Magis.
    Anche fratel Pietro Rusconi, pur colpito dalla scomparsa dei suoi 2 fratelli in Italia per il corona virus, presta la sua instancabile opera, perché come dice lui “non bisogna chiudersi nella sofferenza”.

    Un grande impegno, una grande lotta ci accomuna.

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  • L’incontro con i volontari di ritorno da Kenya e dal Ciad è stata un’esperienza illuminante. Le loro impressioni, le loro visioni dell’Africa fatte da una conoscenza diretta sul campo, mettono in evidenza un problema dalle grandi dimensioni.
    Un’Africa che vuole crescere, un’Africa che dobbiamo aiutare a crescere. Non con un puro assistenzialismo fine a sé stesso e destinato al fallimento, ma fornendo gli strumenti e la formazione che li aiuti ad uscire dalla fase di sottosviluppo ed a raggiungere l’autosufficienza.
    I numeri che ci pervengono dall’Ospedale di Nyahururu allestito da Fraternità Missionaria, sono sorprendenti:
    nel 2019 ben 55.916 visite, circa 170 al giorno, 3.900 ricoveri, 1.011 nascite, e 70 interventi chirurgici al mese.
    Grazie all’équipe medica che è stata in quell’Ospedale: dott. Francesco Meduri, dott. Lepoldo Costa, dott. Giorgia Maran, dott. Maria Cristina Toffanin, dott. Raffaella Bigi, dott. Cristiana Caracciolo, Chiara Bugin e Serena Pietrangeli infermiere, Fernando Schiavon tecnico e Giacomino Padoan, direttore lavori.
    L’Ospedale comincia a camminare con le proprie gambe, ci dicono i nostri volontari, e i sanitari locali stanno rispondendo bene alle nostre sollecitazioni seguendo i protocolli.
    Organizzazione e formazione ora stanno dando i risultati, ma dobbiamo continuare a monitorare e migliorare la situazione.
    I volontari del CIAD: Paolo, Elena, Silvio, Antonietta, Domenico, Annie, Enzo, Pierino, Bepi, Primo, ci hanno raccontato dell’illuminante opera di p. Franco Martellozzo, nell’aiutare quella popolazione a superare le immani difficoltà aggravate dall’ambiente ostile.
    Dal cercare l’acqua, fonte di vita e indispensabile per gli orti delle donne, all’aiuto concreto ai contadini con la fornitura di aratri per lavorare i campi, e infine con la loro formazione: per raggiungere l’obiettivo di far migliorare la produzione e renderli autosufficienti.
    Ma anche ci è stato evidenziato come p. Franco abbia coinvolto tutta la popolazione, a cominciare dai più piccoli, a piantare gli alberi per fermare il deserto che avanza.
    La salvaguardia dell’ambiente è un problema che se in Europa comincia solo ora ad essere blandamente percepito, in quelle aree è un evento drammatico perché aggredisce lo spazio vitale.
    E le concrete azioni di p. Franco hanno attirato l’attenzione e l’interesse delle scuole coraniche e del Sultano. Una sapiente collaborazione per il bene comune.
    Il nostro impegno continua: GRAZIE ai volontari,  GRAZIE a chi ci aiuta, GRAZIE ai soci.

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  • “Papà Adai con figli e nipotini raccoglie il sorgo…Quest’anno polenta a volontà!”   scrive p. Franco su Facebook.
    Solo con la formazione agricola e con gli strumenti adatti al loro terreno e alla loro cultura potremo aiutarli a raggiungere l’autosufficienza alimentare.
    I pesanti trattori voluti dal governo si sono presto dimostrati inadatti al compito, sia perché distruggevano la parte organica del terreno, sia per le difficoltà della loro manutenzione.
    Da qui la decisione di p. Franco Martellozzo di incentivare gli agricoltori all’utilizzo di aratri ed erpici a trazione animale adatti alla diversità dei terreni. Attrezzature tra l’altro costruite dagli artigiani locali con il sostegno e il materiale fornito da Fraternità Missionaria e Mano Amica di Camposampiero, creando così anche un substrato imprenditoriale.
    Nel 2018-19 sono stati formati ben 3.800 contadini e venduti 1800 aratri a metà prezzo.
    Il successo dell’iniziativa è confortato dalle innumerevoli richieste che continuano a pervenire. Contiamo di fornirne circa 800 all’anno per i prossimi 5 anni: un aiuto concreto a quelle popolazioni per farle uscire dalla fase di sottosviluppo.


     

     

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  • Carissimi amici e parenti
    Sono appena sbarcato nella capitale del Tchad.  Sono ancora imbevuto dell’aria festosa del meeting che quest’anno sembra aver fatto “vibrare” i partecipanti. Ho sentito in verità qualcosa di diverso, qualcosa di nuovo.
    Mi viene questa frase per riassumere il mio sentimento: “Se gli altri anni la maggioranza veniva per curiosità o semplicemente come gesto di amicizia, questa volta ho sentito una partecipazione a quello che facciamo e al nostro sforzo culturale per realizzare dei progetti intelligenti e fattibili.”
    Per me e per tutti voi che avete permesso questo salto in avanti è una grande soddisfazione che ci incita a continuare.  Sarebbe infatti fantastico poter trascinare anche gli altri nostri concittadini su questa via maestra del dialogo delle culture.
    Per questo non dobbiamo lasciare cadere la proposta di uno scambio reciproco di informazioni sulle attività dei bambini attraverso le scuole, dove gli insegnanti hanno la capacità di aprire i bambini a nuovi orizzonti.
    Io vi manderò foto che mostrino il vero volto e il dinamismo delle realtà scolastica della mia regione: bambini attivi nonostante la povertà, bambini che lottano contro il deserto e aiutano le mamme negli orti per migliorare il cibo di tutti i giorni.
    Voi da parte vostra mandate foto e filmati sulle attività dei bambini della vostra regione affinché i miei piccoli amici di qui capiscano che il progresso in occidente è frutto di lavoro, di organizzazione… e di sudore… non un gratuito paradiso in terra.
    Dobbiamo cooperare alla costruzione di una nuova generazione di bambini capace di aprire strade nuove nella dura lotta ambientale che il pianeta deve affrontare in questo inizio di secolo.
    Non mi resta che mandarvi un calorosissimo per il tempo e la fatica che avete spesi alla realizzazione di questo meeting, un meeting che ormai è diventato OPERA VOSTRA.
    Un grande abbraccio a tutti
    P. Franco

     

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  • P. Franco Martellozzo ci scrive:
     “Ricordate la varechina? Nel 2012 abbiamo bloccato l’epidemia di colera a Mongo salvando innumerevoli vite, con la produzione a ritmo intenso di varechina. Gli organismi pubblici hanno in seguito distribuito le pastiglie di cloro e la nostra iniziativa si è arenata.  Ora però mancano le pastiglie, e gli enti sanitari mi hanno supplicato di rimettere in funzione i dispositivi e curare la formazione del personale.
    Quì il rilancio della varechina è un avvenimento importantissimo.
    Ricordo e ringrazio Dario che ha ideato e realizzato questo progetto con la collaborazione di Giorgio”.
    p. Franco

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  • Accolti con grande entusiasmo il 10 gennaio i tre volontari giunti per dare un aiuto ai progetti di p. Franco.
    Claudio Lazzarotto, pediatra, per migliorare l’operatività dei Dispensari con particolare riguardo ai bambini.  
    Angelo Bartolin, ingegnere, per organizzare l’installazione di impianti solari sui Dispensari.  
    Antonietta Baù della FISM, per contribuire a migliorare l’organizzazione delle scuole.
    Partenza rinviata invece per  Sergio Tessari, profondo conoscitore del Ciad, costretto ad un riposo forzato per un incidente. Suo compito: coordinare le attività agricole e delle banche cereali.
    Un grande impegno, un costruttivo aiuto che porti a risultati concreti, come p. Franco invoca.
    Grazie ai volontari che in silenzio e con grande disponibilità mettono a servizio dei bisognosi, tempo, competenza e professionalità. Aiuta anche tu p. Franco: dona. Il tuo sostegno è importante

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