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, affermato periodico locale distribuito capillarmente nel territorio, con questo titolo dedica un ampio servizio al nostro impegno in Kenya.
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Carissimo Corona-virus 19,
Noi tutti I bambini di Ndithini Kenya, uniti alle suore, t’imploriamo di smettere di svolazzare e di colpire tante persone innocenti.
Noi non sappiamo chi tu sia e da dove tu sia apparso, ma certo che tutti hanno paura di te e scappano e si rifugiano in casa, chi si nasconde dietro l’angolo, ma a te il nascondino, non piace e vai a trovarli e a toccarli, dove si trovano e poi te li porti con te.
…..Ti hanno messo la corona in testa, ma forse tu non la meritavi, perché tu fai della tua corona una potenza di guerra silenziosa. La Madonna ha la corona, ma per proteggere i suoi figli e tu? .
…..Noi, piccoli siamo già stati provati, perché i nostri genitori sono saliti al cielo per l’A.I.D.S. e sappiamo cosa vuol dire non chiamare mamma, papà fratelli o sorelle e tu non hai pietà di seminare altri orfani sulla terra?
…..Caro corona virus, noi bimbi, suore, ti preghiamo, fermati e non creare più dolore a noi tutti, perché il dolore di una persona è il dolore di tutta l’umanità.I bambini di Ndithini uniti alle suore
Ndithini 19-04-2020 – Kenya
scarica la lettera completa corona virus – Sr Nadia MonettiTags: corona-virus, kenya, Nadia Monetti, Ndithini
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L’incontro con i volontari di ritorno da Kenya e dal Ciad è stata un’esperienza illuminante. Le loro impressioni, le loro visioni dell’Africa fatte da una conoscenza diretta sul campo, mettono in evidenza un problema dalle grandi dimensioni.Un’Africa che vuole crescere, un’Africa che dobbiamo aiutare a crescere. Non con un puro assistenzialismo fine a sé stesso e destinato al fallimento, ma fornendo gli strumenti e la formazione che li aiuti ad uscire dalla fase di sottosviluppo ed a raggiungere l’autosufficienza.
I numeri che ci pervengono dall’Ospedale di Nyahururu allestito da Fraternità Missionaria, sono sorprendenti:
nel 2019 ben 55.916 visite, circa 170 al giorno, 3.900 ricoveri, 1.011 nascite, e 70 interventi chirurgici al mese.
Grazie all’équipe medica che è stata in quell’Ospedale: dott. Francesco Meduri, dott. Lepoldo Costa, dott. Giorgia Maran, dott. Maria Cristina Toffanin, dott. Raffaella Bigi, dott. Cristiana Caracciolo, Chiara Bugin e Serena Pietrangeli infermiere, Fernando Schiavon tecnico e Giacomino Padoan, direttore lavori.
L’Ospedale comincia a camminare con le proprie gambe, ci dicono i nostri volontari, e i sanitari locali stanno rispondendo bene alle nostre sollecitazioni seguendo i protocolli.
Organizzazione e formazione ora stanno dando i risultati, ma dobbiamo continuare a monitorare e migliorare la situazione.I volontari del CIAD: Paolo, Elena, Silvio, Antonietta, Domenico, Annie, Enzo, Pierino, Bepi, Primo, ci hanno raccontato dell’illuminante opera di p. Franco Martellozzo, nell’aiutare quella popolazione a superare le immani difficoltà aggravate dall’ambiente ostile.
Dal cercare l’acqua, fonte di vita e indispensabile per gli orti delle donne, all’aiuto concreto ai contadini con la fornitura di aratri per lavorare i campi, e infine con la loro formazione: per raggiungere l’obiettivo di far migliorare la produzione e renderli autosufficienti.
Ma anche ci è stato evidenziato come p. Franco abbia coinvolto tutta la popolazione, a cominciare dai più piccoli, a piantare gli alberi per fermare il deserto che avanza.
La salvaguardia dell’ambiente è un problema che se in Europa comincia solo ora ad essere blandamente percepito, in quelle aree è un evento drammatico perché aggredisce lo spazio vitale.
E le concrete azioni di p. Franco hanno attirato l’attenzione e l’interesse delle scuole coraniche e del Sultano. Una sapiente collaborazione per il bene comune.Il nostro impegno continua: GRAZIE ai volontari, GRAZIE a chi ci aiuta, GRAZIE ai soci.
Tags: ciad, kenya, martellozzo, Nyahururu, ospedale
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1200 persone visitate grazie ad una un’attività ambulatoriale a ritmo intenso; esaminati 70 pazienti con gravi problemi, di cui il 50% bambini.
Vari interventi chirurgici effettuati in due sale operatorie.
A questo si è affiancata un’intensa attività formativa sia a livello anestesiologico che infermieristico, proponendo protocolli specifici per l’ottimizzazione del lavoro.
Questa in estrema sintesi l’attività dell’équipe medico-infermieristica che si è recata in Novembre a Nyahururu.
E’ grazie all’intervento di questi volontari, all’attività che il dott. Francesco Meduri conduce da diversi anni in questa struttura allestita con il determinante sostegno di Fraternità Missionaria, che l’Ospedale di Nyahururu è diventato una importante realtà attesa da un vasto territorio.
Grazie a tutti: al dott. Francesco Meduri, al dott. Leopoldo Costa, alla dott.ssa Giorgia Maran, alla dott.ssa Maria Cristina Toffanin, alla dott.ssa Raffaella Bigi, alla dott.ssa Cristiana Caracciolo, a Chiara Bugin, infermiera, a Serena Pietrangeli, infermiera, a Fernando Schiavon, tecnico, al geom. Giacomino Padoan, direttore lavori. Scarica il Report missione équipe medica a Nyahururu -
Non solo cena, ma un momento di incontro e di condivisione con i volontari rientrati dalle missioni. Dopo il videomessaggio di don Egidio, una felice sorpresa che ha entusiasmato i suoi tanti amici, don Benedetto in videoconference dal Brasile, ci ha fatto conoscere i problemi di una società difficile e il suo impegno per recuperare i giovani sbandati.
Accolti con grande entusiasmo i volontari reduci dal Kenya e dal Ciad. L’ascolto dei loro racconti si è trasformato in una compartecipazione alle tematiche esposte e in una empatia che ha coinvolto i presenti. Al dott. Francesco Meduri eal p.i.Fernando Schiavon rientrati dal Kenya, si è aggiunto il dott. Leopoldo Costa, cardiologo, che ha voluto dare la propria disponibilità. Grazie al loro impegno e all’opera organizzativa dell’ing. Sergio Mirandola, il nostro Presidente, l’Ospedale sta funzionando con risultati di grande soddisfazione.
Grazie anche ai volontari rientrati da Mongo, dove hanno prestato il loro prezioso aiuto ai progetti di p. Franco Martellozzo: il dott. Claudio Lazzarato, pediatra, per i dispensari, l’ing. Angelo Bartolin, per i pannelli fotovoltaici nei dispensari, e l’ins. Antonietta Baù della FISM, per migliorare l’insegnamento nelle Scuole materne.
Disponibilità, competenza, professionalità, amore per il prossimo, senza nulla chiedere. Questi sono i volontari. Grazie.
Tags: cena, ciad, kenya, ospedale, p. Martellozzo
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Appena rientrato da una verifica in loco sullo stato di avanzamento dei lavori il geom. Giacomino Padoan, un’équipe di volontari, medici e specialisti, è in partenza per l’Ospedale di Nyahururu:
Dott. Francesco Meduri chirurgo, coordinatore e responsabile del team, Fernando Schiavon, tecnico strumenti elettromedicali, dott. Emanuela Spagnolo, ginecologa, dott. Ilaria Tocco, specialista in chirurgia plastica, Elisa Galtarossa, infermiera professionale specialista di sala operatoria.
Scopi della missione: in primo luogo effettuare gli interventi programmati. I pazienti candidati agli interventi chirurgici specialistici, sono stati verificati e selezionati dopo un proficuo lavoro di collaborazione con i medici dell’ospedale. La documentazione, iconografica e clinica delle loro patologie, è stata vagliata via internet.
È un metodo di formazione che sta dando in loco esiti molto positivi sia in termini di risultati che di arricchimento.
In secondo luogo procedere alla formazione del personale locale, medico, infermieristico, tecnico, organizzativo e amministrativo.
L’Ospedale è diventato un punto di riferimento importante per la popolazione locale e vede crescere in maniera esponenziale il numero dei pazienti. Con i suoi 98 posti letto completamente arredati, di cui 50 nel reparto chirurgia, gli ambulatori e le numerose attrezzature elettromedicali disponibili, risponde alle necessità di una popolazione sinora priva di assistenza medica.
Per questo occorre organizzare l’Ospedale perché proceda con le proprie gambe, e solo la formazione del personale impegnato e la verifica periodica dell’attività, possono consentire l’assistenza richiesta.
GRAZIE ai volontari che si assumono un così importante compito, GRAZIE a quanti hanno sostenuto questo progetto.
Ma abbiamo bisogno del tuo aiuto: con la tua donazione possiamo fornire le cure necessarie, assistere le donne a partorire.
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“…l’Ospedale è avviato bene: i pazienti dell’ambulatorio sono aumentati da 80/100 al giorno a 100/200 al giorno, mentre i ricoveri da 10/15 al giorno a 20/25 al giorno. Anche gli interventi chirurgici sono aumentati dal 1 gennaio al 23 giugno, come specificato nel report BENEDICT XVI HOSPITAL SURGERIES DONE che vi allego… tra cui 65 parti cesarei”, scrive suor Eunice da Nyahururu. Ma “…la sfida continua…mancano ancora molti strumenti e attrezzature necessarie per le operazioni…”
La sfida continua. Se grande è la soddisfazione per sentire che finalmente i nostri sforzi stanno dando buoni risultati, molto resta ancora da fare. L’impegno è grande. La lista che abbiamo preparato di attrezzature necessarie per la sala operatoria è lunga. Un grande impegno che possiamo affrontare solo col tuo sostegno. Aiutaci, anche tu puoi salvare una vita.
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Effettuato un intervento salvavita sotto la supervisione del dott. Meduri. Dopo il controllo e la verifica della strumentazione della sala operatoria da parte del dott. Francesco Meduri e di Fernando Schiavon, sono entrati nel vivo gli interventi operatori.
Sono ora operativi il Pronto Soccorso, la sala operatoria di chirurgia generale ed ostetricia, la sala parto, il reparto di neonatologia, il reparto cure intensive post-operatorie. Un importante traguardo raggiunto, grazie agli aiuti ricevuti.
Ma la sfida continua. Occorre realizzare una seconda sala operatoria con una seconda unità di cure intensive, un reparto di chirurgia di 50 letti. Servono allora letti operatori, ventilatori per anestesia, bisturi elettrici, letti di degenza.
E’ necessario inoltre formare il personale, creare dei responsabili, mantenere sotto costante controllo l’efficienza e l’operatività della struttura, verificarne la rispondenza ai requisiti necessari per garantire un’assistenza di qualità. Proseguono i lavori edili sotto la direzione del geom. Padoan.
Aiutaci con il tuo 5 x 1000: anche tu potrai dire che hai contribuito a salvare una vita.
SOSTIENICI!
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