La serata-evento, con musica sublime di alto livello, tenutasi nella bella cornice della Chiesa di S. Marco a Camposampiero, ha visto riuniti amici e sostenitori attorno a p. Martellozzo, che da 51 anni vive in CIAD, in una realtà dove la missione diventa eroismo.
Non poteva mancare un breve excursus su quanto lui ha fatto in Ciad: dalla costruzione di pozzi, di scuole, di centri sanitari, alla realizzazione della Banca dei Cereali, per ricordare ai presenti il suo impegno per salvare tante vite sottraendo grandi fasce di popolazione alla fame e alla sete.
L’orchestra da camera “Giacomo Facco” ha eseguito magistralmente musiche che hanno rapito ed emozionato il pubblico e ha contribuito a far sentire a p. Franco tutto l’affetto e la vicinanza di quanti lo stimano. Ma c’è stato anche un sostegno concreto: la raccolta di ben 1.230,00 Euro che andranno a finanziare il progetto di aiuto alle mogli degli alcolisti, presentato nella serata da p. Martellozzo.
Grazie agli organizzatori, in particolare alla nipote Cristina, all’orchestra per la sua disponibilità e al pubblico presente.
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Tags: ciad, concerto, martellozzo
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Tikem (Ciad), 11 maggio 2014
…sui missionari italiani del Camerun e del Ciad pesa su tutti il sequestro di due nostri amici, due preti vicentini, e una suora canadese, ottantenne e malata…tutti pensano agli islamisti di Boko Harram. Nella stessa zona del Camerun la setta aveva sequestrato l’anno scorso una famiglia francese con quattro bambini e un prete. Boko Harram é contro l’ “insegnamento occidentale”: ‘Boko’ viene dal termine inglese ‘book’ che significa libro e ‘harram’ significa ‘impuro’. L’ultimo colpo è stato il rapimento di più di duecento ragazze per venderle come schiave. Il Nord della Nigeria resta profondamente arretrato e quindi terreno fertile per ogni tipo di fanatismo. Lo Stato è sostanzialmente assente. … in Nigeria attentati contro le Chiese, le caserme, stragi nelle scuole e in diversi villaggi. …Poi hanno fatto saltare la sede dell’ONU ad Abuja, la capitale del paese. Adesso sembra proprio che anche il Nord Camerun sia ‘contaminato’ dalla presenza dei Boko Harram. …Gli occidentali se ne sono quasi tutti andati, i missionari rimasti sono permanente scortati sia in casa sia fuori. La situazione è preoccupante. … annunciare il vangelo con qualcuno sempre dietro armato fino ai denti non è la cosa la più naturale. Qualora la progressione dei fondamentalisti di Boko Harram continuasse, dopo il nord Camerun c’è il Ciad… Il nostro pensiero va ai nostri amici vicentini e alla povera suora. Sono già passate 5 settimane….
Un saluto e un forte abbraccio a tutti! don Giulio leggi la lettera completa di d. Giulio.pdfA Tikem Fraternità Missionaria sta avviando un centro di accoglienza e formazione per donne: il contrasto al fanatismo e alla schiavitù passa attraverso l’emancipazione.
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Su iniziativa di padre Martellozzo, abbiamo realizzato 4 pozzi in zone dove la sopravvivenza è un dramma quotidiano, grazie anche al contributo di ATO Brenta, consorzio di enti locali. E’ il nostro modo per sostenere la giornata mondiale dell’acqua.
1 – BOKOYO S. ETIENNE: 9 mt.; permette alle donne di evitare 6 km di strada a piedi per andare ad attingere.
2 – TAKAR: 16 mt; pozzo provvidenziale scavato nella roccia, molto importante perché la zona é montana, arida, dove anche i buoi dei pastori arabi vengono a bere.
3 – CAMPO BARO: 11 mt; unico pozzo situato in zona di cultura che permette a 50 famiglie di Baro di attingere acqua senza dover percorrere lunghe distanze.
4 – BARO ORTO DONNE AMTINE: 10 mt; permette alle donne di innaffiare i loro orti e di mantenere la propria famigliaTags: Ato Brenta, ciad, p. Martellozzo, pozzi
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A N’djamena, la capitale, l’assistenza medica per 500.000 abitanti era fornita data da un piccolo ospedale di soli 28 letti.
Dal 2007 è operativo il nuovo ospedale voluto da p. Angelo Gherardi, “le bon Samaritain”, costruito con i contributi di varie associazioni. P. Gherardi ha inoltre realizzato all’interno dell’ospedale la Facoltà di Medicina e Chirurgia, per far fronte alla deficitaria situazione di personale sanitario in Ciad.
Docenti europei volontari si alternano a formare una nuova classe di medici e infermieri, giovani con grande sete di conoscere e di migliorare: dare loro questa opportunità di crescere è la via per aiutarli ad uscire da una condizione di prostrazione.
E’ appena rientrato dopo aver tenuto un corso di istruzione agli studenti il nostro consigliere prof. Domenico Bottecchia, mentre la moglie Annie ha prestato il suo servizio come infermiera e preparatrice di sala operatoria. Il riconoscimento degli studenti è il miglior grazie per un impegno nuovo e gratificante.
Tags: ciad, le bon samaritain, ospedale
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Consegnati alla fine del 2011 all’Ospedale “Le bon Samaritain” di N’Djamena, 3 workstation per l’anestesia e ventilazione di pazienti, donatici da una clinica di Bolzano.
Le apparecchiature di ultima generazione, complete di monitoraggio per il controllo dei parametri vitali del paziente, vengono utilizzate per: anestesia generale in sala operatoria, rianimazione del paziente in terapia intensiva.
Data la loro complessità e delicatezza nell’utilizzo, gli apparecchi sono stati revisionati e collaudati da un nostro socio specializzato.
All’Ospedale di Goundi, nel sud del Ciad, è stato consegnato in passato un laboratorio di analisi, donato dal “laboratorio di analisi Valentini” di Padova.Tags: ciad, le bon samaritain, rianimazione
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“Atobrenta.it”, consorzio di enti locali sensibile ai problemi dell’acqua come risorsa e sviluppo, ha sostenuto il nostro progetto per la costruzione di 2 pozzi in 2 villaggi vicini a Mongo.
Il primo pozzo è stato terminato, e finalmente 1.500 abitanti del villaggio di Baljè possono accedere all’acqua.
Il pozzo profondo 18 metri e largo 1,40 ha le pareti rinforzate di cemento armato per evitare il crollo a causa delle piogge.
Comprende anche abbeveratoi indispensabili per il bestiame.
Un altro passo per dare a quelle popolazioni speranza di vita migliore.Tags: Ato Brenta, ciad, mongo, pozzo
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La scuola portata a termine da padre Martellozzo tra mille difficoltà, tra cui mancanza d’acqua e di personale, è ora completa di cucina, recinzione, banchi.Progetto realizzato grazie all’importante contributo finanziario della Caritas Antoniana, dell’Associazione Mano Amica di Camposampiero e dell’Associazione Amici di Martellozzo: una sinergia che queste associazioni no profit hanno saputo mettere a frutto per la realizzazione assieme a Fraternità Missionaria di un importante progetto.
Dalla lettera di padre Martellozzo: per capire l’ambiente e i problemi incontrati.
“Sono finalmente libero dal cantiere della scuola di Golomti che mi ha impegnato dal 15 Ottobre 2010 al 1 Giugno 2011.In questo tipo di cantieri è il villaggio che deve fornire tutta la mano d’opera non qualificata: in pratica otto manovali al giorno e quattro donne per portare l’acqua.Prima difficoltà: niente acqua.Dall’inizio del cantiere mi accorsi che l’unica pompa del villaggio (a mano) era rotta e tutti i pozzi della zona erano secchi con i tubi mangiati dalla ruggine.Non essendoci nessun servizio di manutenzione, mandai un amico nella capitale per ricuperare il necessario e installare una pompa nuova.Nel frattempo analizzai tutti i pozzi secchi per scrutare la possibilità di metterne in funzione almeno uno. Tutti si fermavano su una placca di granito.Finalmente scoprii un buco di 10 metri nella sabbia del corso d’acqua secco e da questo buco le donne tiravano dei secchielli d’acqua: la sabbia era profonda e l’acqua c’era.Degli amici saldatori in tre giorni mi confezionarono un pozzo tramite fusti di benzina tagliati e adattati.
Poi si mise al lavoro un asinello e l’acqua finì per arrivare sul cantiere tutti i giorni aspettando che il materiale
per la pompa arrivasse dalla capitale.
I responsabili della banca dei cereali vendettero qualche sacco di miglio per pagare i manovali e lasciare i contadini
a preparare i loro campi: così tutto fu concluso per la fine di Maggio.“E’ la scuola del villaggio, costruita col sudore dei genitori.”L’anno venturo tutti i bimbi di Golomti potranno sedersi sui banchi di una scuola stupenda e linda….come tutti gli scolaretti del mondo o quasi.
Franco MartellozzoTags: amici di padre Franco, Caritas Antoniana, ciad, Golomti, Mano Amica, padre martellozzo
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Il 4 Gennaio, dopo aver superato con un avventuroso attraversamento il Marocco, la Mauritania, il Mali, il Burkina Fasu e il Niger, sono arrivati in Ciad i volontari di Missionland.
Hanno così portato a termine la missione con la consegna a P. Martellozzo di 2 fuoristrada, un camion 4×4, e di 12 kit fotovoltaici di Fraternità Missionaria, completi di pannello solare, batteria, acquistati anche con il contributo di una fondazione tedesca.
Consegnato anche a p.Franceco Cremon nella missione di Sahr un fuoristrada acquistato anche con il contributo di Fraternità Missionaria.I 12 kit vanno ad aggiungersi ai 4 già in loco per produrre energia fotovoltaica per i 20 dispositivi di produzione varechina già in loco.
Gli impianti saranno forniti a 26 Banche cereali del Guera (Ciad).
La banca dei cereali svolge un importante ruolo nella vita comunitaria di ogni villaggio: una vera e propria cooperativa, per coinvolgere tutti all’uso corretto della varechina come disinfettante dell’acqua, dei cibi e dell’igiene.
Questo progetto permetterà di estendere la diffusione ad almeno un’altra trentina di villaggi, con risultati tangibili sul miglioramento della salute delle popolazioni, in particolare bambini e mamme.Il partner locale sarà l’Associazione ALSADER che ha lanciato col concorso della ONG ACRA di Milano e la Chiesa Cattolica locale, le 153 Banche di cereali che hanno salvato la regione dalla schiavitù degli usurai e opera efficacemente nella lotta contro la carestia.
Tags: ciad, kit fotovoltaici, missionland, mongo
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