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  • “ Quando la Toyota è arrivata alla festa dell’albero col suo carico di 400 piantine, Bakhita, una bimba di 4 anni, si è presentata per l’operazione di scarico, ma è stata respinta perché troppo piccola. Ma lei si è imposta, prima arrabbiata e poi felice e sorridente di portare il proprio contributo. Mi ha colpito la sua felicità di rendere servizio. Questa bimba è il simbolo della vita che non soffre barriere, come l’acqua delle piogge che trova la sua strada verso il fiume.”
    Da 55 anni in Ciad, p. Martellozzo, rimane colpito e ci racconta questo episodio, simbolo di vita anche nei posti più desolati del mondo. Ci spiega come l’opera di riforestazione coinvolga l’intera comunità: un impegno che rende tutti protagonisti del proprio futuro, a partire dai più piccoli.
    Aiutare quelle popolazioni ad affrancarsi dalla situazione di sottosviluppo è il tema che sarà sviluppato il 22 Settembre nell’incontro annuale con p. Martellozzo di volontari e associazioni che lo sostengono.

     

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  • ” I maestri scioperano ancora perché privi di salario e gli scolari vagano come pecore senza pastore”.
    P. Martellozzo ci comunica preoccupato come la difficile situazione della scuola pubblica in Ciad, metta in primo piano la necessità di non abbandonare a sé stessi i figli delle masse rurali. Le scuole private sostenute dagli enti benefici, dai genitori degli alunni, dalla Chiesa Cattolica diventano sempre più un punto di riferimento importante, a volte l’unico. Oltre a “Fé y alegria” che sostiene 40 scuole, cresce l’impegno delle associazioni e dei volontari che danno un concreto sostegno per affrontare questo problema. Laura Colonna, Maurizia Butturini e Antonietta Baù, volontarie della FISM appena ritornate dal Ciad, ci raccontano come il nostro impegno debba crescere e diventare più incisivo.
    E l’impegno è di non abbandonare a se stessi i ragazzi più poveri, perché l’istruzione è la via primaria per aiutare quelle popolazioni ad uscire dalla situazione di sottosviluppo.

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  •  Gli orti comunitari in Ciad sono una grande risorsa per il miglioramento delle condizioni di vita: dal consumo domestico dei prodotti con un alto valore nutrizionale, alla loro commercializzazione con i benefici economici che ne derivano. L’acqua è l’elemento primario e per questo occorre continuamente cercarla e costruire nuovi pozzi al servizio delle comunità. Dove c’è acqua, c’è vita, c’è progresso. Bisogna allora agire concretamente: la costruzione di nuovi pozzi è un’attività inarrestabile, che vede sempre in prima linea p. Franco.

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  • Anche e soprattutto nell’agricoltura è importante conoscere le tecniche adatte al proprio territorio per aumentare la produzione, in primis con la preparazione del terreno utilizzando le attrezzature idonee.
    P. Franco Martellozzo si sta impegnando in maniera concreta in questo progetto grazie anche al sostegno di “Mano Amica di Camposampiero.
    La formazione, elemento indispensabile, ha visto ad oggi la partecipazione di 300 agricoltori provenienti da 10 zone differenti. L’alta partecipazione a questi corsi ha dimostrato il grande interesse degli agricoltori ed è previsto un raddoppio dell’affluenza. Anche le imprese artigianali locali ne stanno beneficiando con la costruzione degli attrezzi agricoli: si va così a creare un importante volano per lo sviluppo di quelle zone.
    Di fatto, gli esperti hanno calcolato che con gli attrezzi adatti, l’attivazione di corsi di formazioni agricola e prestiti adeguati, il Ciad triplicherebbe la sua produzione agricola e non avrebbe più bisogno del sostegno esterno.
     

     

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  • Coinvolgere le nuove generazioni e responsabilizzarle per la conservazione del proprio ambiente che possa dare loro un futuro. Non assistenzialismo puro e semplice, ma coinvolgimento dei giovani ad una azione concreta e costruttiva: è l’impegno di p. Martellozzo.
    Nel Guera, regione del Sahel, a causa della desertificazione, della mancanza di precipitazioni e della deforestazione, stanno scomparendo alcune specie di alberi specie quelli che forniscono frutti.
    Si è cominciato col riprodurre in vivaio le piante. Ogni pianta ha una targhetta in francese, arabo e lingua locale per riconoscerla e studiarne le condizioni di reimpianto: 17 specie di alberi a foglie commestibili che si tenta di salvare con l’Arboretum, l’orto botanico, cuore del sistema.
    Il progetto prevede di trasferire le conoscenze in campo agricolo-forestale ai più giovani perché possano insegnare tecniche arboree, dallo studio di ogni specie commestibile, alle tecniche di compost e irrigazione a goccia, alla piantumazione e organizzazione di un vivaio.
    “Iniziate le premiazioni per i 15.000 alberi piantati dai bambini. A Dadouar 150 alunni hanno ricevuto piantine da piantare innaffiare e proteggere contro capre, bovini e cammelli e quasi tutti hanno la pianta viva e vegeta: tutti hanno ricevuto un premio e sono stati elogiati dalle autorità. Spero nell’avvenire di questa generazione.”
    p. Franco


     

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  • Effettuato un intervento salvavita sotto la supervisione del dott. Meduri. Dopo il controllo e la verifica della strumentazione della sala operatoria da parte del dott. Francesco Meduri e di Fernando Schiavon, sono entrati nel vivo gli interventi operatori.
    Sono ora operativi il Pronto Soccorso, la sala operatoria di chirurgia generale ed ostetricia, la sala parto, il reparto di neonatologia, il reparto cure intensive post-operatorie. Un importante traguardo raggiunto, grazie agli aiuti ricevuti.
    Ma la sfida continua.  Occorre realizzare una seconda sala operatoria con una seconda unità di cure intensive, un reparto di chirurgia di 50 letti. Servono allora letti operatori, ventilatori per anestesia, bisturi elettrici, letti di degenza.
    E’ necessario inoltre formare il personale, creare dei responsabili, mantenere sotto costante controllo l’efficienza e l’operatività della struttura, verificarne la rispondenza ai requisiti necessari per garantire un’assistenza di qualità. Proseguono i lavori edili sotto la direzione del geom. Padoan.
    Aiutaci con il tuo 5 x 1000: anche tu potrai dire che hai contribuito a salvare una vita.

     

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  • Nel breve report video dei nostri due volontari dott. Meduri e sign. Schiavon, la sala operatoria e sala parto sono finalmente operative. Grazie all’impegno e alla dedizione dei volontari, una piccola associazione come la nostra raggiunge un grande obiettivo.

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    Sono appena rientrati da Mongo i nostri amici Giordano Angel e Moreno con le relative mogli.
    Qui hanno provveduto a formare un gruppo di giovani al taglio delle pietre granitiche, di cui la zona è ricca.

    Così i giovani istruiti anche come muratori, potranno costruire case solide e durature in luogo di quelle fragili e fatiscenti costruite con l’argilla.
    Un grande aiuto, un gran passo in avanti per quelle popolazioni.

     

     

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