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    Bonsoir, cher Dario,                                   Mongo 19 Dicembre 2010

    A l’occasion de Noël, je vous présente ce signe de ma fidèle amitié, avec l’expression de notre reconnaissance pour tout ce que vous faites pour nous, ainsi que le regret de ne pas pouvoir faire davantage à cause de la pauvreté de nos ressources humaines.
    Je n’oublie pas votre présence et votre amitié et vous présente mes voeux de joyeux Noël dans la paix de Jésus.

    Je célébrerai Noël dans le désert, à Fada, avec la communauté  presque la plus lointaine de tout le diocèse.

    Je vous embrasse

    +Henri Coudray

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  • Dear Dario                                            December 6, 2010
     
    Greetings from SMRA Sisters in Bangladesh. With gratitude I would like to thank you once again for the kind donation you have sent through Sister Progga for our preaching ministry among the poor and non-Christians in some areas.
    Your contribution is a big support for us.
    Friends who are making so many sacrifices for this donation, I thank them also for their generosity. You all are in our prayers.
     
    We are in the holy season of advent and Christmas is at hand. So I wish you, your family and all other friends, Merry Christmas and Happy New Year 2011.

    May our Babe Jesus bless all of you.
     
    With regards,
    Sister Mary Anita, SMRA.
    Superior General.


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  • Carissimi,                                     Yagoua, 18/10/2010

    Ho lasciato la missione di Zouzoui dopo un periodo di 3 anni. Ora mi trovo a Yagoua, città (per modo di dire) a pochi km dal fiume Logone che fa da frontiera con il Ciad.

    Tutta questa regione è sabbiosa e per alcuni mesi in molte zone ci si arriva solo con la piroga.

    Il mio compito consiste in due aspetti:

    1.       riorganizzare quasi dal nulla, una grande fattoria diocesana con vari scopi:

     Economico di produzione (vacche, buoi, asini, pecore, capre, maiali, polli), alberi da frutta, cereali (sorgo, mais), tuberi (manioca, ecc..), sperimentazione di colture foraggere

    per l’alimentazione dei ruminanti , e chi ne ha più ne metta.

    In questa fattoria ci saranno in permanenza e alternativamente gruppi di contadini  per brevi corsi di formazione e sperimentazione da applicare nel proprio villaggio.

    C’è un lavoro enorme che ci attende per alcuni anni.

    2.      Il 2° consiste nel girare con gli animatori per visitare i gruppi di contadini interessati dal Codas-Agri in tutte le zone della diocesi, il che vuol dire centinaia di km, ecc…       

    Per il momento mi fermo qui.

    Un saluto a tutti e a risentirci presto                        

                                                                     Ottorino   Zanatta                                                


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  • 1 novembre 2010        Barrio Cuba – San Josè – COSTA RICA

    Ormai da 12 giorni mi ritrovo nella mia parrocchia di Barrio Cuba, una barracopoli della capitale S.Josè. La gente mi ha fatto un’accoglienza calorosissima, e questo mi ha dato grande gioia e ha rinnovato la mia volontà di dedicarmi loro con tutte le mie energie, anche se mi restano i miei dolori.
    Ho detto loro il mio desiderio di camminare con loro e han capito che quando non potrò rispondere a qualche loro attesa, specialmente di sera, sarà perché i miei problemi di salute non me lo permetteranno.

     

    La parrocchia conta circa 30.000 abitanti, con una popolazione eterogenea composta principalmente da immigranti dalle zone rurali e una sempre più grande immigrazione di Nicaraguensi.
    Soprattutto nei “precarios” (= agglomerati più o meno grandi di baracche), la gente vive in condizioni sub-umane: in un ambiente di paura, di violenza, di insicurezza, di una condotta aggressiva contro i bambini e le donne.
    Come conseguenza di tutto questo si assiste a un processo di disintegrazione familiare, divorzi, separazioni coniugali, infedeltà e irresponsabilità paterna.
    Abbondano le ragazze madri adolescenti e le donne capo famiglia.
    Per sopravvivere, molti si lanciano nella delinquenza, nel furto,nell’alcool, nel traffico e vendita di droga, nella vendita di articoli rubati.
    Altri si danno alla prostituzione, nelle strade, in certe case o in luoghi pubblici…

     

    Perché allora i saloni parrocchiali?
    Per offrire alla nostra gente uno spazio tranquillo dove poter incontrarsi, ascoltarsi, e avere anche una formazione sociale.
    Nei pomeriggi, i saloni potranno servire anche a dare sostegno scolastico ai bimbi che nelle loro baracche non riuscirebbero a combinare niente.

    … domani, commemorazione di tutti i fedeli defunti, ricorderò particolarmente al Signore nella S. Messa tutti i defunti delle vostre famiglie.
    Continuate anche voi a ricordarmi nella vostra preghiera, perché il Signore mi dia, se è sua volontà, la salute sufficiente per lavorare per il suo Regno qui… il più a lungo possibile.


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  • Gemona del Friuli, 15 settembre 2010 

    Rieccomi in procinto di ritornare in Guinea, nella missione di  Canchungo.  

    Inizia con ottobre, un nuovo anno pastorale, le attività delle due parrocchie di Canchungo e Cacheu insieme a tutte quelle comunità nei villaggi dove andiamo ogni settimana. 

    Vi porto, nel cuore anche laggiù. Vi ricordo spesso nelle mie  conversazioni, per quanto abbiamo vissuto insieme, voi amici, parenti e benefattori della missione…. 

    In queste ultime settimane, insieme con mio fratello, ho preparato un sito che illustra la missione dove lavoro dal 2008 . Ho  scritto alcuni articoli che cercherò di completare illustrando con foto, per farvi sempre più partecipi dell’attività che svolgo laggiù…

     

    www.pgianfranco.gottardi.biz 

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  • Makela do Zombo – Angola    20 Settembre 2010
    ………Io sto bene anche se con i miei acciacchi devo andare più piano.
    Già non posso raggiungere a piedi tutte le mie comunità, anche perché i fiumi senza ponti non permettono alla macchina di passare. 
    Qualcosa si realizza anche qui, impegnando la gioventù nella ricostruzione, per rifare quello che la guerra ha distrutto: ogni tanto una Scuola, qualche Centro Pastorale…dove si cerca di formare l’uomo con la parola di Dio, qualche Cooperativa dove si creano le basi per una vita vissuta in comunità.

    Proprio ieri abbiamo inaugurato una Scuola capace di duecento posti. Chi l’ha costruita sono stati giovani  muratori usciti dalla nostra scuola l’anno scorso. 

    Ora siamo cinque missionari…quasi tutti angolani. Io sono il resto di una cultura che viene da oltre oceano…ma che serve per consolidare lo spirito di etnie e culture diverse.
     

    Vi auguro grande successo nell’impegno solidale.

    Padre Mariano Rampazzo

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  • 5 luglio 2010

     “Ecco il pozzo costruito dalla comunità di Baro talmente ricco di acqua che tutto il villaggio ne esulta. Mi hanno chiesto di benedirlo.”

    Poche parole per farci comprendere ancora una volta quanto sia importante un pozzo per quelle popolazioni: perché consente la sopravvivenza, consente di migliorare la propria condizione di vita.

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  • Una situazione drammatica inimmaginabile per noi, descritta da padre Martellozzo in un messaggio che sembra un urlo alla insensibilità umana.
    E’ una realtà in cui la missione diventa eroismo.


    Mongo – Ciad – 4 Giugno 2010

    …é grazie a questo mio modo di lavorare che nessuno é morto ancora di fame nella regione che mi compete.

    Infatti appena ho sentito odore di carestia, prima che i prezzi dei cereali aumentassero, ho svuotato tutte le casse di mia competenza e ho fatto man bassa sui mercati.
    Anche le vostre offerte sono andate tutte in miglio…. e le mie banche di cereali riempiranno il loro ruolo nel momento critico di Luglio-Agosto.

    … quanti pozzi sto facendo per la gente che muore di sete e quanti affamati assisto senza che nessuna programmazione sia stata fatta !

    … ho preso tutto a mio carico il progetto varechina perché ci tengo ferocemente.

    Per me l’essenziale é che questa benedetta varechina sia fabbricata e serva allo scopo.
    Attualmente mi appoggio sulle realtà sulle quali posso veramente contare: le biblioteche e le banche dei cereali. Solo lì ho équipe solide e che sono presenti tutto l’anno, équipe che seguo seriamente con incontri regolari.
    Mi trovo costretto a lavorare in solitario perché siamo talmente pochi per una diocesi grande come una volta e mezza l’Italia. Impossibile appoggiarmi su chicchessia eccettuato un elettricista che ho formato io quand’era ragazzo e adesso insegna scienze al liceo.

    … con i mezzi messi a disposizione da Fraternità Missionaria ho già realizzato con successo gli impianti nei dispensari di Baro e Dadouar e nelle biblioteche di Baro e Oum Hadjer.

    Attualmente mi appresto a comperare i pannelli per creare gli impianti nelle banche di cereali di Banda, Gadjra, Bandaro, Golomti, Am Kalebat e via via dappertutto dove sarà possibile.

    Assicuro gli amici di Fraternità Missionaria che il progetto va avanti.




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