Evitare che le donne partoriscano nelle loro capanne senza un minimo di sicurezza e di igiene, dare il servizio di una chirurgia d’urgenza: due obiettivi da realizzare in una zona dove la sanità è assente.
Il Set per sala operatoria, comprendente apparecchi per radiografia, ecografia, lampada scialitica, ferri chirurgici, dispositivi per la produzione di varechina, ecc., è in fase di spedizione e arriverà a destino fra circa un mese.
Ma non basta. Occorre formare in loco il personale che dovrà condurre l’ospedale e usare le attrezzature: i medici, l’ostetrica, le infermiere, i tecnici addetti alle attrezzature, il personale addetto alla manutenzione del complesso.
E’ in fase di completamento il piano terra, con tutti i servizi: la cucina, le finestre, l’impianto di aria condizionata, l’impianto di ossigeno, l’acqua calda e fredda, il generatore di corrente, i letti, le lenzuola, ecc.
Il progetto, fortemente voluto da Mons. Luigi Paiaro, richiede un notevole sforzo economico, logistico e organizzativo, ma che diventa possibile solo con la solidarietà.
Serve un atto concreto di solidarietà, serve l’indispensabile apporto di volontari che diano la propria disponibilità, ciascuno secondo le proprie competenze.
Grazie a chi si è adoperato finora: al dott. Franco Meduri per l’allestimento della sala operatoria, a chi si è interessato per il materiale ospedaliero.
Grazie a chi si è reso disponibile ad andare in loco per la formazione del personale: il dott. Meduri, chirurgo, la dott.ssa Sibilla Boldrin con il fidanzato Gianmarco, anestesisti, Fernando Schiavon per i tecnici addetti al materiale sanitario.
Grazie ai donatori, grazie al Sign. Mario Novellati di Milano, deceduto, che ha disposto che il 40 % risultante dalla vendita del suo appartamento venga devoluto a Fraternità Missionaria per l’Ospedale e i bambini del Kenya: un concreto atto di sensibilità.
Cerchiamo l’aiuto di tutti perché il cammino è ancora lungo e l’impegno è immane.
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