…ho fatto l’abituale riunione con i responsabili-animatori delle 26 comunità cristiane della missione di Tikem, per conoscere il vissuto della gente e i problemi che affrontano.
Tra le tante, ecco una situazione incredibile:
Nel Villaggio di Gourmouy, un uomo con un fagotto andava per strada. I gendarmi gli chiedono cosa porta nel fagotto. Lo aprono e ne esce il braccio di una persona. “Dove vai con questo braccio?” “Vado a seppellirlo”. “Di chi è questo braccio?” “Di mio figlio”. “Tuo figlio dov’è?” .“Da un guaritore, era ammalato e gli ha amputato il braccio”.
I gendarmi si sono fatti accompagnare dal guaritore e l’hanno arrestato…. Mi parlavano di questo Barthélémy che taglia braccia e gambe con grande successo, cioè la gente non muore dopo l’operazione. Credevo che questo Barthélémy fosse un aggiusta-ossa, che avesse ricomposto delle fratture.
Il problema qual è? Tutti mi chiedono di intercedere presso il giudice per fare uscire di prigione il loro “dottore” perchè è un benefattore. Chiedo loro: “Ma vi rendete conto cosa ha fatto?” Nessuno lo accusa, tutti sono soddisfatti delle prestazioni. La popolazione di Gourmouy e dei villaggi vicini è tutta dalla sua parte e aspetta il suo ritorno.
Non ho dormito pensando a queste “operazioni chirurgiche”: il dolore dei malati, le condizioni igieniche, gli strumenti usati…
…devo fare un grande sforzo per non far vedere il mio sconcerto, la mia ira. Le situazioni sono complesse e ci vuole molta pazienza…
Un abbraccio a tutti,
d. Giulio da Fianga-Ciad
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