Riportiamo integralmente l’articolo apparso nella sezione news del sito ETRA e che è stato ampiamente diffuso nel telegiornale di Telenuovo il 16 Gennaio
15.01.2015
Grazie al sostegno di ETRA, l’associazione no profit padovana “Fraternità Missionaria” è riuscita a fornire anche alla popolazione di un campo profughi del Sahara uno strumento in grado di potabilizzare l’acqua. Tramite il procedimento di elettrolisi viene prodotta varechina, che può essere utilizzata per rendere potabile l’acqua da bere ma anche per ridurre l’inquinamento in quella utilizzata nei campi coltivati, oltre a disinfettare i contenitori alimentari. L’applicazione di questo macchinario è stata studiata e descritta all’interno della tesi di master in Cooperazione internazionale di Caterina Costanzo, studentessa dell’Università di Padova.
La collaborazione con “Fraternità Missionaria” è attiva dal 2009, da quando Etra si è impegnata per il perfezionamento del potabilizzatore, che permette di disinfettare due litri d’acqua da bere con appena una trentina di gocce di varechina. Numerosi i Paesi in cui è stata distribuita l’apparecchiatura in grado di abbattere il numero di malattie e infezioni generato dai batteri presenti nell’acqua: Angola, Brasile, Camerun, Guinea Bissau, Kenya, Repubblica Centro Africana, Tanzania, Ciad, Filippine, Papua Nuova Guinea, Mali. «L’impegno profuso per questo tipo di progetti fa capire quanto sia importante salvaguardare un bene prezioso come l’acqua ” commenta Stefano Svegliado, presidente del Consiglio di gestione ” che spesso qui diamo per scontato ma in realtà è assente o imbevibile in larga parte del mondo e determina la morte di nostri simili ogni giorno. Un’idea semplice e poco costosa come il potabilizzatore permette di salvare molte vite umane».
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